casa m34, francoforte

Località: Francoforte (Garmania)

Anno: 2012-17

Cliente: Comune Frankfurt am Main /Società di sviluppo urbano Dom Römer Gmbh

Francesco Collotti Casa M34, ricostruzione del Dom Römer a Francoforte sul Meno, (Germania)

Francesco Collotti; concorso e progetto preliminare con: Serena Acciai, Mauro Boasso, Nicolò Campanini, Nicola Cimarosti, Katrin Schoess; definitivo/esecutivo e direzione lavori con Ilaria Corrocher, Valentina Fantin e Anna Worzewski

Rasa al suolo nel 1944 e ricostruita in malo modo nel dopoguerra con destinazione a parcheggio ed edifici pubblici, l’area è stata coraggiosamente ri-demolita in anni recenti e messa a concorso. Sulla base dei vecchi catasti sta risorgendo il quartiere, ora ricostruendo le case com’erano dov’erano, ora affidandone la costruzione a progetti che continuamente si confrontano con il vecchio senza rinunciare al nuovo. Il luogo è nel Faust di Goethe, parte seconda atto quarto. Del vecchio quartiere eran rimaste le pietre e le decorazioni antiche dei piani terra, un piccolo zoccolo di lava basaltica che quando piove diventa di nero lucido e un basamento in arenaria rossa sbrecciato dai bombardamenti. Il tutto catalogato e disposto per anni sugli scaffali dei magazzini comunali. Restaurate una per una, le antiche pietre stan tornando al loro posto, nel nostro caso quattro grandi mensole e un atlante d’angolo che sembra portare con gran sforzo lo spigolo nordovest della casa, verso l’antica Hinter dem Lämmchen viuzza costretta che, se guardi in alto, scopri fitta di timpani aguzzi. Verso mezzogiorno invece, la casa, allineata in bell’ordine con le altre, guarda al fuori scala sordo e massiccio del centro di arte contemporanea Schirn. Inizialmente a cinque finestre, abbiam poi realizzato una facciata in legno dipinto a sei finestre. Tavole verticali di larice verniciato antifiamma color acquamarina, mentre i serramenti son verde salvia. Casa doppia dunque, a tener dentro le diverse stagioni della città, quella gotica fatta di legno e seriale, quella rinascimentale in intonaco e pietra. Al centro una piccola corte condivisa col vicino e sul tetto un piccolo belvedere che guarda la torre del Duomo, severa e sopravvissuta. Quando la Società dei Trasporti (VGF) ci ha chiesto di realizzare nel basamento un’ ampia grata per la ventilazione della metropolitana, ci siam ricordati di quando Ernesto Nathan Rogers nel Piccolo Teatro di via Rovello a Milano aveva chiamato Lucio Fontana a fare i buchi nel gesso del soffitto per migliorar l’acustica. Cosi anche per noi una questione tecnica è diventata occasione di architettura, e un quadro di Fontana riecheggia ora nel basamento. Omaggio a un Maestro, proprio vis à vis al centro di arte contemporanea. (Franceco Collotti)

Fotografie: Uwe Dettmar

Pubblicazioni:

Identità dell'architettura italiana, Diabasis 2017;

Aion Rivista, 2020;

Firenze architettura 1.2021


 

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